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UMBERTO CUOMO SCRIVE PER NOI

Editoriali e approfondimenti
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Le origini del cane

(puntata n.3) di Umberto Cuomo

Appare ormai evidente che il fenomeno della domesticazione del lupo avvenne massicciamente quando l’uomo iniziò a trasformarsi da cacciatore nomade a pastore e allevatore; e i cani addomesticati, da rilievi fatti su reperti osteologici (ossa), presentano una taglia più piccola di quella del lupo, e musi più corti.
L’etnologo francese A. Leroi-Gourhan, in una sua acuta osservazione fornisce una spiegazione a come mai il cane sia stato preferito ai felini come animale da addomesticare e scrive: “I caratteri biologici spiegano come il cane, battitore e cacciatore da seguito, sia passato alla domesticazione a preferenza dei felini, cacciatori da posta e inutili all’uomo per simile attività”.

Uomo e cane assieme
Vediamo ora quali caratteristiche hanno fatto in modo che la vita del cane e quella dell’uomo si siano da prima unite, probabilmente per reciproca convenienza, e poi siano divenute inseparabili, tanto che uno ha influenzato la storia e l’evoluzione dell’altro e viceversa.
Il lupo è un predatore: si nutre quindi della carne degli animali cacciati.
Quasi tutti i predatori operano in modo solitario e hanno una vita sociale ristretta generalmente al periodo dell’accoppiamento e, talvolta, allo svezzamento della prole.
E’ così per gli orsi, gli uccelli rapaci, i rettili carnivori, i ragni e gran parte dei felini.
I cànidi appartenenti al genere Canis: lupo, sciacallo, coyote e, naturalmente, cane domestico, sono invece gregari, ossia costituiscono gruppi, talvolta numerosi, retti da ferree regole e da una ben precisa scala gerarchica.
Sono gregari anche certe varietà d’insetti, come le api e le formiche, alcuni uccelli (ad esempio pinguini e anatre), delle specie di ratti e qualche sùide (tra questi il cinghiale).
Quasi tutti gli erbivori sono gregari.
Nelle prede, quindi prevalentemente negli erbivori (èquidi, bòvidi, ecc), il fatto di appartenere a gruppi numerosi consente una maggiore protezione verso gli attacchi dei predatori, permette di migliorare la selezione attraverso il combattimento tra i maschi, dove prevale (e per ciò s’accoppia) il più forte, ma costituisce anche una difesa durante le migrazioni e gli assalti dei nemici, che talvolta sono messi in fuga da una decisa reazione del gruppo.
Per i predatori gregari, invece, il rapporto sociale, oltre agli scopi già elencati, offre la possibilità di un lavoro di gruppo e consente di cacciare prede che, singolarmente, sarebbe difficile catturare.
I cànidi appartenenti al genere Canis sono tra i pochi carnivori predatori ad essere organizzati socialmente in gruppi guidati da severe regole gerarchiche; quindi, essi sono tra i rari esempi di mammiferi terrestri contemporaneamente predatori e gregari, e hanno elaborato nel corso dei secoli la predisposizione a cacciare uniti seguendo una tattica precisa, che consiste generalmente nel separare una preda dal suo branco e accerchiarla o sospingerla verso un luogo dove ad attenderla si trovano altri cànidi appartenenti allo stesso gruppo.
Il fatto che i cànidi siano al contempo predatori e gregari favorì l’incontro con un’altra specie con analoghe caratteristiche, la quale aveva subìto un’evoluzione diversa ma che, alla fine, divenne tanto convergente con quella del lupo da portare entrambi ad un sodalizio che continua ancora oggi.Questa specie si chiama Uomo.
I motivi per i quali l’uomo ha addomesticato il cane – che, non dimentichiamolo, all’inizio era un lupo (forse con carattere leggermente mutato ma sempre lupo) – non sono ancora chiariti. Alcuni ritengono che inizialmente i lupi furono catturati come cibo e come fornitori di pellicce utilissime per la sopravvivenza. Lo testimonierebbero i reperti rintracciati nella grotta di Lazaret, in Francia, dove sono stati rinvenuti giacigli fatti da una base di alghe marine ricoperta da pelli di lupo.
Recenti ritrovamenti fanno però pensare che questo non sia stato il primo approccio dell’uomo con il lupo ma che forse la collaborazione nella caccia fu il motivo dei primi sodalizi: cosa che parrebbe comprovata dal fatto che la più antica raffigurazione che si conosca di un cane (circa 10.000 anni prima di Cristo) è la pittura rupestre de “La Cueva Vieja d’Alpera, in Spagna, nella quale in alto a destra è ritratto un cane che partecipa a una battuta di caccia assieme agli uomini. Questo perché i nostri antenati hanno certamente avuto modo di notare che i lupi – che iniziavano sempre più a gravitare attorno agli insediamenti umani cibandosi degli avanzi della loro caccia – possedevano una tecnica per catturare le prede che poteva tornare utile.

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