SEMEIOTICA: letteralmente dal greco “studio dei segni”; applicato alla medicina significa “studio dei segni e dei sintomi delle malattie e dei modi per rilevarle” (Zingarelli: Vocabolario della Lingua Italiana).
La semeiotica è una branca importante della medicina, sia umana sia animale, e forse ancora di più per quella animale dal momento che ha a che fare con soggetti che non comunicano verbalmente.
Nel nostro caso mi permetto di usare questo termine in modo improprio, e mi perdonino i medici per questo abuso.
Desidero parlare dei “segni” macroscopici che un animale ammalato, o con problemi, può manifestare e che il padrone può rilevare, lasciando poi il compito al veterinario di approfondire la questione.
E proprio perché un animale non dice al proprietario del come e perché sta male, è molto importante saper valutare, e mai sottovalutare, alcuni segnali che gli vengono lanciati dall’amico a quattro zampe.
Queste poche righe
non vogliono e non possono sostituire una diagnosi del veterinario, ma possono aiutare a riconoscere tempestivamente un problema e spesso anche a salvare la vita di una cane, dal momento che troppo spesso si perde tempo per riconoscere una malattia, o ore preziose per intervenire su una torsione di stomaco.
Uno dei primi sintomi da valutare è la DISAPPENTENZA, molto frequente in soggetti giovani di alcune razze, quasi d’obbligo nella femmina in falsa gravidanza, o nel maschio che sente il calore delle femmine, ma presente in quasi tutte le forme patologiche.
Può manifestarsi come svogliatezza nell’assunzione del cibo o digiuno totale in soggetti che normalmente hanno un appetito regolare, ed è indice di malessere generale: una delle prime cose da pensare è un rialzo della temperatura corporea per patologia infettiva. In caso di temperatura normale bisogna fare attenzione se sono presenti altri sintomi quali stiramenti dell’addome, sbadigli continui, ipersalivazione, apatia, valutare eventuali sostanze che il cane può avere ingerito; osservazioni attente che devono essere riferite al veterinario affinchè possa raggiungere una diagnosi corretta.
La FEBBRE, ovvero l’innalzamento della temperatura (che nel cane può essere rilevata solo per via rettale), come già accennato, la maggior parte delle volte è sintomo di una malattia batterica in atto. E fin qui tutto sembra semplice: ma non basta somministrare degli antibiotici a caso perché ogni patologia ha il suo farmaco d’elezione, e l’età del soggetto o eventuali altre malattie in corso fanno orientare la scelta del farmaco in determinate direzioni.
Bisogna prestare attenzione anche ai leggeri rialzi della temperatura, di pochi decimi di grado spesso sottovalutati dal proprietario, che possono essere segnale di subdole patologie a carico di utero, addome, reni….
E non meno importante è l’abbassamento della temperatura al di sotto dei valori normali (38,5° è considerata la temperatura normale di un cane); avvelenamenti esogeni, cioè da sostanze ingerite o assorbite attraverso la cute, autointossicazioni a seguito di patologie croniche, incapacità dell’organismo di termoregolazione di fronte ad agenti atmosferici, fasi terminali di malattie gravi e non reattività metabolica, sono fattori che determinano ipotermia.
La POLIDIPSIA, ossia l’aumento della sete e quindi dell’assunzione di acqua, deve sempre essere un fattore degno di attenzione.
Nel caso più banale di gran sete per il caldo il proprietario di un soggetto di razza predisposta a torsione di stomaco, deve fare molta attenzione che il cane non ingurgiti troppa acqua in una sola volta, soprattutto dopo un intenso esercizio fisico o dopo mangiato, in quanto fattore predisponente alla temuta torsione di stomaco.