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Comunicazione Canina
di Toni Fidanza

Cara Holly, se tu potessi scodinzolare!
Per la trattazione di questa tesina d’esame ho voluto approfondire un’argomento che in me crea molta curiosità. L’aspetto comunicativo e morfologico della coda del cane. Io sono proprietario di una femmina di Australian Shepherd, facente parte del gruppo 1 (cani da pastore e bovari), cane anuro, cioè che nasce senza la coda, anche se da poco tempo si sono visti esemplari che sono nati con la coda, e dal giorno che l’ho acquistata non ho potuto effettivamente vedere il suo stato d’animo complessivo e quanto la coda possa incidere nella comunicazione canina.
Da quel giorno ho dovuto leggere, tra virgolette, le posture del suo corpo, anche se non ero molto allenato. Se avesse avuto la coda forse mi avrebbe aiutato un po’ di più nel capirla, anche perché come sappiamo la posizione delle orecchie e della coda, oltre alle varie posture del corpo e del muso (il cane ha 59 muscoli facciali quindi altrettante espressioni, ma non è così semplice riuscirle a decifrare) indicano lo stato d’animo del nostro cane e sono le prime due parti del corpo che saltano all’’occhio.

"Iris detta Holly” Austalian Shepherd
Oltre al solito scodinzolio, tipico del cane che si trova in una situazione piacevole, il cane si serve di un certo numero di segnali del corpo, compresi quelli della coda, che stanno ad indicare tutti i suoi cambiamenti di umore, nell’arco dell’intera giornata. Si può riconoscere lo stato emotivo di un cane osservandone le orecchie, la bocca, l’espressione facciale, la coda, il pelo sulle scapole (piloerezione) e sulla groppa e – soprattutto - la postura. Ogni movimento della coda, o posizione del corpo, fa capire sia a noi e soprattutto ad altri cani qualcosa della sua situazione emotiva, da tenere conto che il linguaggio canino è universale in tutto il mondo, quindi cani provenienti da un lato e dall’altro dell’emisfero riescono a comprendersi.
Faccio un piccolo cappello specificando che la coda è il prolungamento della colonna vertebrale e il cane, durante l’approccio con un suo simile, muovendola, diffonde i propri feromoni, questo fa parte della comunicazione canina chimica. Durante la stesura di questa piccola tesina, devo dire che mi sono un po’ documentato vista l’importanza dell’argomento e quindi adesso cercherò di elencare alcune delle posture che solitamente siamo abitauti a vedere quando torniamo a casa o quando portiamo il nostro amico a quattro zampe al parco o in città:

  1. Postura Neutra: orecchie e coda sono lasciate cadere verso il basso; le zampe sono generalmente ben poggiate a terra.
  2. Postura di Allerta: coda e orecchie sono rivolte verso l’alto. Inoltre, il cane può puntare, sollevando una delle zampe anteriori. Da questo momento, il cane è pronto ad assumere ognuna delle seguenti posizioni.
  3. Postura di Aggressività: il pelo sulle spalle e sulla groppa si solleva, piloerezione, le labbra vengono tirate indietro, le orecchie poste in avanti e la coda può essere mossa leggermente. Con l’aumentare dell’aggressività, poi, le labbra vengono retratte e i denti mostrati in un ringhio, cosi detto “snarl”, mentre il cane rimane in posizione eretta.
  4. Postura da Paura o da Difesa: è una postura intermedia fra la precedente, che segnala uno stato di allerta, e la successiva, che invece è tipica di un cane spaventato. L’animale si trova in uno stato di transizione, per cui anche la sua postura manifesta ambiguità.
  5. Postura di Timore: Le orecchie vengono ritirate indietro sino ad appiattirle contro la testa; la coda, invece, è ripiegata fra le gambe.
  6. Postura di Sottomissione Passiva: il cane è accoccolato a terra, con la coda ripiegata intorno al corpo e la testa china. Le orecchie sono orientate indietro, mentre lo sguardo è rivolto verso il basso.
  7. Postura di Sottomissione Attiva: il cane esegue un rotolamento e, poggiandosi su di un fianco, presenta la regione inguinale. Testa e sguardo sono rivolti al dominante, mentre le orecchie piegano verso l’indietro; la coda è posta fra le zampe.
  8. Postura di Invito al Gioco: il cane si mostra in una sorta di inchino, in cui gli arti anteriori sono abbassati e quelli posteriori alzati, seguito da una rapida mossa della coda; spesso l’animale alza una zampa e poi l’appoggia o la strofina sul muso. Le orecchie, invece, sono inclinate in avanti. L’inchino viene anche utilizzato come segnale di pacificazione, segnale utilizzato dai cani per infondere calma;
  9. Postura di Saluto Attivo di Sottomissione: il cane ripete l’inchino giocoso, che, in questo caso, è accompagnato da un veloce e continuo scodinzolio. In più, a differenza del precedente, le orecchie sono rivolte in alto e leggermente piegate indietro.
  10. Postura di Saluto Passivo di Sottomissione: rispetto alla posizione precedente, il cane distribuisce il peso equamente fra gli arti anteriori ed i posteriori, piega le orecchie all’indietro e tiene la coda rivolta in basso.

Orecchie, coda, piloerezione ecc. fanno parte di una gamma di segnali molto importanti nella comunicazione visiva tra cani. Tale comunicazione, però, può essere alterata nelle razze in cui tali caratteri sono stati modificati o per selezione genetica o in seguito ad interventi chirurgici. Ad esempio i cani con orecchie pendenti, come i Segugi, possono solo accennare a stati di attenzione o di paura. Cani a pelo lungo, come il levriero Afgano, difficilmente riescono ad avere un’evidente piloerezione. Cani come il Bobtail, il barbone ecc., a causa dei peli sopra la faccia, non riescono ad inviare i segnali come gli altri cani e lo stesso, altri cani non riuscirebbero a vederli. Cani con la coda tagliata molto corta devono imparare a muovere il loro intero quarto posteriore per poter esprimere le sensazioni di contentezza, ma non riescono ugualmente ad esprimere quelle di paura e questo è il mio caso visto che la povera pastorina che ho, tutte le volte che faccio rientro a casa si esibisce con uno spettacolo danzante. Riassumendo, in questa piccola tesina ho voluto rendere evidente il fatto che la coda di un cane non va sottovalutata, sia da un punto di vista estetico sia da un punto di vista comunicativo ma soprattutto quanto questa possa incidere nella sua vita sociale per una migliore convivenza all’interno della nostra società.

Toni Fidanza
Collaboratore del Centro Cinofilo Well Done
www.attivitacinofile.it
 
   
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