La teoria dell'attaccamento ha sicuramente comportato un drastico cambiamento nella valutazione dello sviluppo delle relazioni sociali primarie, come appunto il rapporto tra genitori e figli, ma anche della formazione di tutte le relazioni che un individuo, persona o animale, può formare nell'arco della sua vita. Dal punto di vista etologico esso è regolato da uno dei molti sistemi comportamentali definiti attraverso i seguenti principi base:
a) comprende il comportamento coordinato per il raggiungimento di un preciso scopo o una funzione adattativa;
b) viene attivato e definito mediante meccanismi endogeni e ambientali: viene controllato da meccanismi interni all'individuo, tramite il sistema nervoso centrale e ormonale, insieme a processi ambientali.
c) È in equilibrio dinamico con altri sistemi comportamentali;
d) è sotto il controllo cognitivo.
In generale si ritiene che il sistema di attaccamento abbia una funzione adattativa di protezione degli individui più giovani dalla predazione. L'attaccamento infatti non è un fenomeno esclusivamente umano e sebbene la teoria rifletta le osservazioni operate in ambito della relazione affettiva tra madre e figlio, essa si presta anche come spiegazione di fenomeni comportamentali fondamentali delle specie sociali.
Per le sue particolari caratteristiche il legame fra uomo e cane condivide molti aspetti tipici della relazione tra genitore e figlio. Le persone molto spesso considerano e trattano il proprio cane come un membro della famiglia, sotto molti aspetti come un figlio. Si tratta di un comportamento parentale diretto in questo caso a un individuo di un'altra specie. Come infatti previsto dalla teoria dell'attaccamento, i nostri cani sentono la mancanza dei proprietari durante la loro assenza che dimostrano attraverso l'eccitazione al loro ritorno.
Il cane è una specie molto sociale con elevate capacità socio-cognitive e comunicative ed ha la naturale predisposizione a formare forti legami sociali e durevoli con l'uomo. Tutto ciò fa parte dell'eredità del suo progenitore selvatico, il lupo, modellata in oltre 10000 anni di domesticazione. È probabile quindi che una delle più importanti conseguenze del processo di domesticazione in circostanze normali sia che i cani sviluppano un attaccamento molto forte per l'uomo piuttosto che per i membri della stessa specie. A ciò inoltre contribuisce il fatto che i cani vengono cresciuti nel “branco umano” dove spesso il contatto e la relazione con i conspecifici sono limitati.
In particolare, nel caso del cane l'attaccamento verso l'uomo implica: (1) la capacità di discriminare e rispondere differentemente alla figura di attaccamento; (2) la preferenza per la figura di attaccamento attraverso la ricerca e il mantenimento di vicinanza e contatto e (3) una risposta alla separazione e alla riunione con la figura di attaccamento, che si distingue in modo molto netto rispetto alle reazioni verso altre persone.
Il legame uomo-cane è quindi molto simile al legame che si instaura tra genitore e figlio, soprattutto nella sfera dell'attaccamento. Molte delle modalità comportamentali nell'ambito della relazione sono infatti molto simili; non a caso molti degli attributi riconosciuti ai bambini vengono condivisi dai cani. Essi dipendono dall'uomo per la loro salute, vengono allevati dai membri della famiglia fin da quando sono molto piccoli e rimangono anche in età adulta molto dipendenti nei confronti dei loro proprietari per la sopravvivenza. A tutto questo inoltre si somma il processo evolutivo, detto NEOTENIA, grazie al quale i cani adulti mantengono le caratteristiche giovanili, assomigliando e comportandosi come i cuccioli anche da adulti. Il legame affettivo ed emotivo dell'uomo nei confronti del cane poggia proprio sulle caratteristiche infantili e sulla sua dipendenza. Come ha sottolineato Lorenz (1973), il legame del cane al proprietario potrebbe essere riconducibile a due fattori biologici fondamentalmente diversi: (a) il legame che il cucciolo selvatico forma con i suoi genitori e (b) quello che lega l'individuo adulto alla figura del capo branco e unisce fra loro i compagni del gruppo favorendone la coesione e la cooperazione.
Dott.ssa Emmanuela Diana
Etologa e Zooantropologa
Esperta di comportamento animale
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